Come scegliere un preparatore atletico: quali caratteristiche deve avere?

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Correre la maratona, di qualsiasi difficoltà essa sia (ad esempio la Maratona di Roma) e vincerla è l’obiettivo principale di molti atleti che amano la corsa. Per allenarsi per la maratona è fondamentale contare sull’aiuto del preparatore atletico.

Il preparatore atletico è il professionista specializzato nel preparare gli atleti che praticano sport (sia livello agonistico che amatoriale) a raggiungere la condizione fisica ideale, a mantenerla e a recuperarla dopo eventuali infortuni. Nella sua attività lavorativa può seguire singoli atleti o squadre intere.

La base di partenza della sua formazione è rappresentata dalla facoltà di Scienze Motorie. Questa classe di studi (triennale o quinquennale) permette di acquisire conoscenze specifiche in ambito medico, psicologico e psicopedagogico oltre che nozioni di base nella progettazione, realizzazione e gestione di attività motorie per lo sport e/o il recupero funzionale e competenze avanzate di allenamento a livello teorico e pratico. Conseguito il titolo di studio è necessario individuare con certezza il ramo specialistico in cui si vuole operare e quindi frequentare uno dei corsi istituiti appositamente dalle singole Federazioni Sportive per diventare preparatore atletico.

Questa è la base per diventare un preparatore atletico per la maratona.

A parte la formazione richiesta deve possedere un’ottima forma fisica. Per svolgere al meglio la professione bisogna essere in grado di motivare psicologicamente gli atleti, infondere loro grinta, determinazione, e soprattutto la carica necessaria per ottenere dei buoni risultati.

Il preparatore sportivo, chiamato in alcuni casi anche personal trainer, che prepara il suo atleta determina un programma per la preparazione alla maratona: trova gli obiettivi di performance da raggiungere nel breve, medio e lungo termine ed elabora piani progressivi di preparazione fisica.

Un buon preparatore sportivo deve essere in grado di:
– assegnare esercizi e piani di lavoro;
– verificare la corretta esecuzione dell’esercizio-piano di allenamento;
– monitorare i tempi di esecuzione;
– supportare e motivare gli atleti;
– analizzare i risultati conseguiti dagli atleti rispetto al programma;
– valutare modifiche in progress del piano iniziale di allenamento.

Il rapporto che si instaura tra l’allenatore e l’atleta è un rapporto di fiducia.